Milano Libri, Milano 1982 e 1989.
“Le straordinarie avventure di Pentothal” è l’opera prima di Andrea Pazienza, un esordio dirompente. La storia esce a puntate su Alter Alter nel 1977 e fin dalla prima parte testo e disegni raccontano «l’autobiografismo narcisistico e il ritratto politico di una città (Bologna, ndr), il privato sfacciato e il pubblico scandaloso», come ebbe lucidamente a sintetizzare Oreste Del Buono, a cui ne dobbiamo la pubblicazione.
Alter Alter era la rivista sorella di Linus, messa in piedi da Odb per raccogliere i lavori più originali e innovativi della nuova generazione di fumettisti italiani, quelli che su Linus non avrebbero trovato spazio. E la sperimentazione grafica e narrativa de “Le straordinarie avventure di Pentothal” rivela tutto il talento di questo ragazzo di soli 21 anni, sbarcato a Bologna dal Mezzogiorno per studiare al Dams. E proprio delle avventure di uno studente del Mezzogiorno sbarcato a Bologna per studiare al Dams racconta questo volume, che vuole essere un’autobiografia scardinando la struttura dell’autobiografia; un reportage rovesciando le regole del giornalismo. La sua condizione di studente fuorisede è importante, perché Pazienza in quegli anni era parte di tutto quello che succedeva a Bologna ma ne veniva anche escluso. Era evidente la differenza con chi a Bologna c’era nato e cresciuto.
Il protagonista, Andrea-Pentothal, vive la città e con quel misto di indolenza e voglia di esserci comune a tutti gli studenti fuorisede e Pazienza descrive minuziosamente e con la stessa attenzione il microcosmo di un ventenne e gli eventi politici di un periodo storico di particolare importanza che interagiscono in un caleidoscopio di immagini vorticose e ricchissime. Un racconto che si nutre della cronaca di tutti i giorni, al punto che Pazienza, per fare un esempio, sostituisce l’ultima tavola della prima uscita su Alter (il numero di aprile 1977) per poter inserire un riferimento all’uccisione dello studente Francesco Lorusso da parte della Polizia durante i disordini che scoppiarono a Bologna nel marzo dello stesso anno. La sovrapposizione fra realtà e finzione è definitiva.
F.Graziadio
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